Il Progetto
L’olio extravergine di oliva è un prodotto che viene sempre più associato dai consumatori a uno stile di vita sano. L’olivicoltura italiana vanta oli con elevati standard qualitativi come i marchi DOP e IGP, e necessita sempre più dell’utilizzo di pratiche agronomiche sostenibili nel rispetto dell’ambiente. Ci sono però ancora delle criticità legate alle pratiche di fertilizzazione e all’utilizzo di pesticidi chimici, che necessitano di soluzioni efficaci.
La mosca olearia (Batrocera oleae) è il parassita più pericoloso per l’olivicoltura italiana e solitamente vengono utilizzati trattamenti con un forte impatto ambientale per contrastarla, con la possibile presenza di residui tossici nell’olio.
Le pratiche di fertilizzazione inoltre apportano quantità eccessive di azoto al suolo, fino anche a 200 kg per ettaro. Questo perché i nutrienti, così somministrati, non sono utilizzati unicamente dalle colture, anzi gran parte è perduta dal sistema agricolo verso gli ambienti limitrofi, contribuendo all’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e all’emissione di potenti gas serra, come ad esempio il protossido di azoto.
È necessario dunque garantire la salute umana e la tutela dell’ambiente, applicando nell’olivicoltura strategie efficienti sia per l’agricoltore, che per l’ambiente e, non ultimo, il consumatore.
ZEOLIVA è un progetto di ricerca finanziato dal MIPAAF che intende rispondere a queste problematiche, inserendosi nel piano strategico per l’innovazione e la ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale. All’interno di ZEOLIVA operano in sinergia geologi ed agronomi afferenti all’Università degli Studi di Ferrara (UNIFE) e all’Istituto per la BioEconomia (IBE- CNR Bologna).
ZEOLIVA utilizza un geomateriale innovativo di origine italiana: una zeolitite naturale, ovvero una roccia vulcanica costituita da oltre il 50% di minerali appartenenti alla famiglia delle zeoliti.
La zeolite trova applicazione in agricoltura in quanto permette di trattenere più a lungo i nutrienti contrastandone le perdite in ambiente, inoltre nei periodi particolarmente caldi e secchi, mantiene un ambiente “umido”, trattenendo acqua all’interno delle sue cavità e contrastando i problemi legati alla siccità.
La zeolitite è stata applicata in due modalità: da una parte, il materiale polverizzato e arricchito in azoto ammoniacale è stato applicato come spray sulle foglie, per contrastare la mosca olearia. Dall’altra parte, la zeolitite in taglia granulare è stata applicata nel suolo, direttamente a contatto con le radici, per diminuire l’applicazione dei fertilizzanti, migliorare la qualità del suolo e la salute della pianta, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Grazie a ZEOLIVA aumenta la consapevolezza di agricoltori e consumatori riguardo queste importanti problematiche e vengono promosse, sul territorio, pratiche agricole più sostenibili e rispettose per l’ambiente e per la salute umana.
Focus: mi chiamo Zeolite
Il termine “Zeolite” deriva dal greco “ζὲω λίθος” ovvero “roccia che bolle”.
Questi minerali sono spesso contenuti in rocce di origine vulcanica (tufi) che prendono il nome di “zeolititi” qualora il contenuto di zeolite sia maggiore del 50%. Le zeoliti naturali sono minerali caratterizzati da un’impalcatura rigida formata da atomi di silicio, alluminio ed ossigeno che delimita grandi cavità e canali nei quali possono venire ospitate molecole di varia natura ed acqua. Le molecole in questi canali e cavità si trovano debolmente legate, rendendo così possibili i processi di scambio cationico e disidratazione reversibile. Le dimensioni e le forme dei siti di scambio variano a seconda della tipologia di zeolite (ad oggi in natura esistono oltre 60 tipologie di zeoliti naturali) e consentono di scambiare in maniera selettiva solo molecole e/o ioni affini (in termini di dimensione e carica). Queste capacità consentono alle zeoliti di adsorbire e poi rilasciare grandi quantità d'acqua e altri importanti elementi.
Le zeoliti presentano una grande affinità con lo ione ammonio (NH4+), importantissima molecola protagonista del ciclo dell’azoto, e sono capaci di veicolarlo efficacemente attraverso il suolo fino alla pianta. Le zeoliti naturali possono aiutare a contrastare periodi particolarmente siccitosi e, se applicate a livello fogliare, creano una barriera contro i parassiti. Questi sono solo alcuni degli aspetti positivi di questi materiali che trovano sempre più applicazione anche in altri campi oltre all'agricoltura, come ad esempio l'isolamento termo-acustico e il trattamento di acque reflue.
Nell’Italia centrale possiamo vantare la presenza di grandi depositi di tufi zeolitizzati, dai quali viene estratta una delle migliori zeoliti al mondo: la Cabasite potassica.